Racconto e immagini dell’ascesa a Capanna Regina Margherita, il rifugio piu’ alto d’Europa

Racconto e immagini dell’ascesa a Capanna Regina Margherita (4556 m.s.l.), il rifugio più alto d’Europa, sulla Punta Gnifetti (4556 m.s.l.) del Massiccio del Monte Rosa. 19-21 Agosto 1998 (versione ufficiale) –  English version

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Nell’Agosto del 1998, il Pigno, lo Zacco ed io, eravamo impegnati in un trekking nel Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Il nostro intento era di partire da Thumel (1868 m.s.l.), nell’alta Val di Rhemes, e, dopo una decina di giorni, attraverso il Colle Nivoletta (3130 m.s.l.), il Colle della Terra (2911 m.s.l.), il Colle della Porta (3002 m.s.l.), la Bocchetta del Ges (2692 m.s.l.), il Colle dei Becchi (2990 m.s.l.), il Ghiacciaio di Telessio (o Teleccio), il Colle di Telessio (3304 m.s.l.) e il Ghiacciaio di Valeille, giungere a Lillaz (1617 m.s.l.), dove la base del Vallone di Valeille confluisce nell’alta Valle di Cogne.

Un giro sicuramente affascinante, fra laghi in quota, alpeggi e neve dei ghiacciai…
Dopo poche ore di cammino, però, eravamo già sfiniti, non ce la facevamo più!
Il motivo è che, da bravi megalomani, avevamo negli zaini quasi 20Kg fra viveri e attrezzature varie… a testa!

Quindi, prendendola comoda, dopo una notte ai piedi del Ghiacciaio Lavassey, una nei pressi del Lago Rosset (2703 m.s.l.) e un’altra al Lago Nero (2746 m.s.l.), dove siamo riusciti a prendere una salatissima multa perché alle 10.30 non avevamo ancora smontato la tenda (!), siamo rientrati mestamente sui nostri passi, verso Val Savarenche.

A questo punto cosa si fa?!?
Dopo aver scorrazzato un pochettino per la Val d’Aosta, propongo: “Capanna Margherita!”
I commenti sono più o meno gli stessi della “versione ufficiosa”.
Alla fine si va lo stesso!
Ecco la cronologia degli eventi secondo la nostra labile memoria…
Eravamo alloggiati presso il camping di Gressoney la Trinité.
Dopo due giornate piuttosto uggiose, passate a fare shopping e a organizzare le ultime cose per l’ascesa:

Mercoledì 19

-8.30 Ci svegliamo, incredibilmente c’è il sole, si va!
– 9.30 Saliamo in auto e ci appropinquiamo verso la cabinovia presso Staffal.
– 10.00 Lo Zacco perde il Bancomat!
– 10.10 Lo Zacco, con inenarrabile disperazione, realizza di aver perso il Bancomat.
– 10.20 Lo Zacco ritrova la tessera sopra lo sportello del Bancomat (…solo in Val d’Aosta è possibile che accada!).
– 10.40 Siamo alla stazione della cabinovia, quella sbagliata!
– 10.50 Siamo alla stazione della cabinovia, quella giusta!
– 11.15 Arriviamo in cima alla seconda tratta della cabinovia, Passo dei Salati (2930 m.s.l.).
– 11.20 Partiamo! Negli zaini abbiamo il minimo indispensabile per l’ascesa: sopra i 4000 ogni chilo in più sulle spalle si farà sentire.

Dopo una ventina di minuti il tempo comincia a cambiare e si avvicinano nuvole minacciose.

12.30 Raggiungiamo a Punta Indren (3200 m.s.l.) la stazione a monte della funivia proveniente da Alagna, nell’altro versante.
12.50 Ci incamminiamo verso il rifugio Gnifetti.
13.00 Iniziamo l’attraversamento del Ghiacciaio d’Indren. Prepariamo l’attrezzatura, lo Zacco si mette il caschetto da ferrata!

14.15 Raggiunta la sponda opposta, iniziamo una piccola ascesa in roccia in parte attrezzata.
15.10 Siamo in cima alla cresta (3590 m.s.l.) che divide il Ghiacciaio d’Indren dal Ghiacciaio di Garstelet, vediamo il rifugio davanti a noi. Foto e pranzo.

15.45 Attraversiamo il Garstelet.
16.30 Siamo al rifugio Gnifetti (3647 m.s.l.)

Giovedì 20

-7.30 Apriamo gli occhietti…
– 8.00 Ci alziamo.
– 8.30 Siamo quasi pronti.

Da una finestra guardo la via che percorreremo: fortunatamente non attraversa quest’enorme seraccata ma le è subito sopra. Intanto il tempo passa…

 8.58 …Facciamo colazione appena in tempo…
– 9.00 …La cucina chiude.
– 9.20 Siamo fuori dal rifugio.
– 9.30 Prepariamo l’attrezzatura. Lo Zacco, come sempre, si mette la bandana e sopra il solito caschetto…
– 9.50 Finalmente la carovana si rimette in marcia risalendo il Ghiacciaio del Garstelet e del Lys.

Di tanto in tanto ci fermiamo per ammirare il panorama che ci circonda e soprattutto per riposarci!

Con il passare delle ore il sole scalda sempre più: rinnoviamo su viso e labbra la crema a schermo totale: forse esagero un poco!

13.25 Raggiungiamo il Colle del Lys (4248 m.s.l.) che fa da confine tra Italia e Svizzera. La quota e la stanchezza cominciano a farsi sentire. Capanna Margherita, sulla cima di Punta Gnifetti, è avvolta dalle nuvole. A tratti riusciamo a intravederla. Pranzo, discorsi più o meno senza senso.
– 14.00 Ripartiamo insieme a un’altra cordata, in territorio svizzero, attraversando e risalendo il nevaio che alimenta il Ghiacciaio di Grenz (Grenzgletscher). Ci separano da Capanna Margherita 300 metri di dislivello, ma la mancanza di pressione rende queste due ore una vera tortura. Nell’ultimo strappo, il più ripido, di circa 150 metri di dislivello, siamo obbligati a fermarci ogni 15-20 metri. A questa quota, il 43% di ossigeno in meno rispetto al livello del mare si fa terribilmente sentire, soprattutto in queste condizioni di massimo sforzo.

Queste sono le ultime fotografie scattate prima di arrivare in vetta. Data la stanchezza, ormai il mio unico pensiero è arrivare in cima. La seconda foto ritrae l’ultimo tratto del cammino fino ad ora percorso. Il tempo, come si vede, è decisamente variabile.

16.10 Arriviamo a Capanna Margherita (4556 m.s.l.) completamente stravolti dalla fatica. Lo Zacco, con incredibile meticolosità, ha la voglia di ordinare corde, ramponi e imbraco… anche i nostri! Io e il Pigno lo guardiamo con pietà mista ad ammirazione!
– 19.00 Ceniamo.
– 20.30 Giochiamo a briscola (gioco a carte piuttosto semplice, ma il mal di testa e la stanchezza dovuti all’altitudine lo rende quanto mai “articolato”).
– 21.30 Arriva un gruppo di temerari Inglesi. Ai nostri occhi ci sembrano Alieni!
– 22.00 Zzzzzzz…

Venerdì 21

 5.30 Il Pigno e Lo Zacco si svegliano e si alzano per vedere l’Alba, apro un occhio, non ci penso un attimo e lo richiudo subito…
– 5.50 Il Pigno e Lo Zacco realizzano che l’Alba non è la Parietti…me lo dicono loro, io annuisco.
– 6.30 Fine dello spettacolo.
– 8.00 Apro definitivamente gli occhi (effettivamente me la sono presa comoda!).
– 8.30 Facciamo colazione.
– 9.00 Usciamo dal rifugio. Siamo sul tetto (quasi…) d’Europa!!

Possiamo ammirare Punta Parrot (4436 m.s.l.), il Lyskamm Orientale (4527 m.s.l.) e Occidentale (4481 m.s.l.), Punta Zumstein (4563 m.s.l.) e la mitica Punta Dufour (4634 m.s.l.).

Ci prepariamo per la discesa. Fa un freddo incredibile e il forte vento lo accentua ancora di più. Il mio termometro segna solo -7°C ma sembra di essere a -20°C, nonostante la camicia di flanella, il maglione di lana, il pile in fibra ceramica e la giacca a vento…

10.00 Iniziamo la discesa. Lo Zacco indossa l’inossidabile caschetto!

A queste quote la differenza di tempo fra salita e discesa è veramente notevole: siamo più veloci di circa cinque volte, abbiamo quindi tutto il tempo di fare qualche foto e magari “perlustrare” qualche crepaccio, sempre assicurati con le corde dai compagni.

In un’ora scarsa raggiungiamo il Colle del Lys dal quale, finalmente, possiamo ammirare Punta Gnifetti e Capanna Margherita che durante la salita si celavano, misteriosamente, fra le nuvole.

 12.00 Con una piccola variante rispetto alla salita raggiungiamo il rifugio Città di Mantova (3500 m.s.l.). Pranziamo.
– 14.30 Ripartiamo verso la stazione a monte della cabinovia. La discesa dalla cresta, questa volta in roccia non attrezzata, tra l’altro resa viscida da un leggera pioggia, è un po’ più pericolosa.
– 16.00 Siamo alla cabinovia.
– 16.35 Siamo alla macchina.
– 17.50 Foto di rito, al ritorno da ogni trekking, del tramonto dall’autostrada: per coincidenza, purtroppo, il sole tramonta sopra lo stabilimento Barilla! Per rendere l’esatto colore del sole la foto è stata effettuata misurando la luce in modo spot esclusivamente sullo stesso, poi è stata scansionata a 3400dpi e ritagliata.

20.40 Pizza in un posto che conosce solo il Pigno. Dice che è una gran “bazza”. Gli diremo che era buona…
– 22.00 Finalmente Bologna! Stanchi, ma fieri…!

Per la versione “ufficiosa” clicca qui.

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